Ciclisti masochisti

In attesa delle lunghe giornate estive lo scrivente quando torna dall’ufficio in bicicletta non si risparmia.

A costo di sembrare Fantozzi mi ricopro di ogni genere di dotazione di sicurezza: caschetto, giubbino catarifrangente, luci a LED lampeggianti in aggiunta ai fanali della bicicletta (funzionanti, of course!).

Così conciato affronto impavido il traffico infernale delle 17… e spero che gli automobilisti mi vedano!

Dopo di che mi chiedo a quale santo si votino i ciclisti che vedo di solito in giro, che sono:

  • senegalese in tuta da lavoro blu scura con macchie di morchia (per mimetismo, ovviamente)
  • vecchietta con 3-4 borse della spesa, velocità 2 metri/ora, posizione costantemente centro strada
  • cicloamatore dopato, sguardo fisso al suolo, velocità costantemente sui 40 km/h (semafori rossi inclusi)
  • il Mez…

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5 thoughts on “Ciclisti masochisti

  1. Vai Girardengo … vai grande campione

    ehilà … sei in grande compagnia! ti proporrei una camicia fotovoltaica per alimentare tutte le segnalazioni luminose che giustamente porti … la lotta è dura ed impari, ma è nelle difficoltà estreme che si vede il Vero Vuomo (la v al posto della U non è un errore) 🙂

  2. Il Mez!

    Se non ho preso una cantonata tremenda, il Mez (al secolo Mezzini Roberto) è il simpatico signore che, nell’ordine, gira per Imola con i pedali sul manubrio, possibilmente a torso nudo e, nostalgico degli incontaminati ruscelli dei bei tempi andati, non trova niente di meglio che fare rinfrescanti bagni nel lagone sopra il ponte Tosa. Ah, cara Imolese, il Mez è anche quello che su Genius 😉 compra/vendeva bici e oggetti vari oltre ad offrire (come Diplomato al Conservatorio) lezioni di percussioni. O no?

  3. Il Mez!

    Il Mez è lui? Quello che, secondo la vulgata, sarebbe un laureato in filosofia che un giorno mentre era perso nelle sue elucubrazioni sul senso della vita non è più riuscito a tornare sulla terra?

  4. Ciclisti

    Secondo me _alcuni_ ciclisti (alcuni, non tutti) pensano che avere due ruote sotto di sé li esoneri dal rispetto delle regole del codice della strada. Purtroppo quando lo dico c’è sempre qualcuno pronto a saltar su e a dire che ce l’ho coi ciclisti in generale. No: ce l’ho con quelli – a due, tre, quattro, centoventi ruote – che pensano che gli obblighi valgano solo per gli altri.

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