One thought on “Ciao Gianni

  1. Caro Gianni,
    Ci siamo conosciuti nel 1975 avevo comprato da te una rivista dei “Cristiani per il socialismo” presso la parrocchia di Don Cleto Zaniboni.
    Abbiamo iniziato a parlarci, confrontarci, sino a decidere entrambi da li a poco di fondare la sede del Partito Radicale ad Imola. Per dieci anni abbiamo fatto politica, cose grandiose insieme e con l’arrivo di Bruno Bartolini, Gianna Macchirelli, Carlo Gandolfi Colleoni ed altri, siamo riusciti a portare in Consiglio Comunale Gianna.
    Numerosissimi banchetti, per la raccolta firme dei referendum, che si presentavano, portare a dibattere la gente era il nostro obbiettivo, far decidere i cittadini in prima istanza e non i potentati politici affrontando durissime critiche da destra, da sinistra e dal centro.
    Poi un riflusso per me che mi allontana dalla politica attiva, e per te rappresenta il momento del tuo pensiero iniziale: il socialismo, poi la diaspora socialista ti ha portato , come molti altri, a militare in Forza Italia, sempre coerente con le scelte iniziali, il programma al centro, le ideologie in un secondo piano, costruire attorno alle cose concrete ai problemi e non giustificare il proprio interesse con una supposta ideologia.
    Dopo alcuni anni ci ritroviamo ancora insieme e decidiamo di aiutare il gruppo che ad Imola sta concretamente lavorando oltre gli schemi ideologici, in linea con il nostro ideale iniziale: il programma come collante , l’interesse della collettività e non delle lobby politiche.
    Fondiamo con Giuseppe Palazzolo, Maurizio Suzzi e Pierfranco Santandrea e numerosissimi altri l’Associaione Per Imola.
    E’ un periodo particolarmente fertile in cui tu ed io ci spendiamo senza riserve in: convegni, dibattiti, banchetti, raccolte firme e partecipiamo in modo attivo ai movimenti dei cittadini che nascono spontaneamente, proprio perchè crediamo che la gente abbia il diritto di dibattere del proprio futuro e le istituzioni debbano avere come centralità l’interesse della collettività e una particolare attenzione al singolo cittadino.
    Siamo stati sinceramente felici, di trovare finalmente tante persone che come noi davano importanza non alla “destra” o alla “sinistra” ma alle cose concrete: la Casa dei nonni, la Provincia di Imola, il 2 ° ponte sul santerno ecc. ecc. cose concrete che potevano migliorare la nostra vita. L’affermazione elettorale ha in parte soddisfatto le attese, ma comunque ha finalmente diffuso il “nostro” modo d’intendere la politica.

    L’ultimo nostro sogno l’abbiamo vissuto insieme la primavera scorsa, nella speranza che un movimento con i connotati a noi cari, nascesse, pertanto insieme abbiamo voluto verificare che la nascente Rosa nel Pugno fosse un contenitore a noi adatto, in perenne attesa che la centralità dei bisogni superi finalmente la supposta rilevanza degli ideali

    Ma nonostante questa assidua frequentazione durata più di 30 anni, mi accorgo che il fuoco che ci ha preso e condotto a percorrere insieme un lungo tratto di strada, non ci ha mai fatto parlare di noi stessi, delle nostre famiglie, abbiamo avuto pudore di raccontarci sotto questo aspetto, e di questo me ne rammarico, mi rammarico di aver perso non un compagno di parte politica, ma di aver perso un amico che nel tempo, quando l’ho cercato ho sempre trovato.

    Daniele Piani

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