Mai cognome poteva cadere più a puntino. Vincenzo Visco segue le orme del protagonista del [url=http://www.italialibri.net/opere/viscontedimezzato.html]racconto di Calvino[/url] e si dimezza!
I fasti dei bei tempi in cui Visco era “IL” ministro dell’Economia sono ormai andati.
Oggi é un vice, sicuramente molto parolaio ma pur sempre un vice.
Nel moltiplicarsi di poltrone e strapuntini non gli hanno concesso il sofà di un ministero tutto suo, e si ritrova all’ombra ingombrante di Padoa Schioppa.
E oggi Visco non può far altro che il cane da guardia della maggioranza e, restando nel paradosso animale, pure il capro espiatorio: un giorno deve smentire la plausibile ipotesi che la Guardia di Finanza di Milano venga decapitata a causa della fuga di notizie su Unipol e Fassino; il giorno prima si trova unico colpevole per presunti tagli alla sanità e nuove tasse.
Mi ricorda un certo Burlando che venne usato come un parafulmine quando le Ferrovie cominciarono a creare grattacapi.
Cosa consigliamo allora al caro vice-ministro: di lavorare sodo e di stare attento alle palle di cannone che, probabilmente, arriveranno sotto forma di ‘fuoco amico’.
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