Imola Lungofiume – Codrignano – Borgo Tossignano – Fontanelice – Maddalena – Belvedere – Rio Zafferino
e poi Sassoleone – Gesso – M. la Pieve ( variante M. del Verro – Croara – Montecatone) – Valsellustra – Imola
Difficoltà: media – difficile. Variante impossibile ed avventurosa, quasi tutta a piedi e impraticabile con terreno bagnato.
Partenza: Imola Piazzale Lungofiume via Pirandello
Si segue il lungofiume verso sud fino a via Tiro a Segno, poi si prende il ponte della Tosa e si prosegue verso Codrignano, poi dritto fino a Borgo Tossignano dove si imbocca la Montanara fino a Fontanelice (19 km, 165 m). Si procede ancora per 1,5 km fino al bivio per la Maddalena (20.76 km, 183 m, attenzione a non prendere la stradina che va ad una fabbrica sempre sulla dx). Dopo aver attraversato il ponte si sale sempre su asfalto, con vari tornanti per alcuni km; si passa anche oltre la chiesa della Maddalena.
la Valle del Santerno vista dalla salita della Maddalena |
Dopo un tratto in discesa si incrocia al km 27.84 la salita della Bordona che proviene da Castel del Rio e si svolta a dx fino ad una rotonda. Qui si prosegue seguendo le indicazioni per Belvedere, che si attraversa dopo un paio di km. La strada sale ancora un poco e poi entra in un tratto boscato in lieve discesa. Dopo un’ampia curva a sx facciamo attenzione a dx ai cartelli che indicano l’agriturismo Ca’ del Rio Zafferino, che si trova poco distante ma moolto più in basso ( 34.1 km, 370 m) rispetto ai 497 m della strada principale.
Una sana idea sarebbe ritornare a casa dopo aver pranzato lautamente (mi raccomando prenotare in anticipo 0542 96022) e seguendo a ritroso il percorso dell’andata. Ma che gusto ci sarebbe? Asfalto e poi asfalto e poi asfalto.
Io invece mi sono buttato sull’improvvisazione, con risultati non del tutto soddisfacenti ma almeno divertente!
Quindi partendo dal rio Zafferino risaliamo fino a Belvedere e raggiungiamo la rotonda della Bordona. Qui invece di scendere verso Castel del Rio andiamo a sx verso Sassoleone, che raggiungiamo dopo 5 km. Passiamo oltre e raggiunto un ampio svincolo andiamo diritti verso Gesso e Fontanelice. Siamo ancora su asfalto, con saliscendi che ci aprono sempre nuovi scorci di questi brulli calanchi. Poco dopo Gesso c’è un bivio.
Vista sulla Vena dei Gessi
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Andando a sx si scende verso la Valsellustra su asfalto, e in meno di 20 km saremo sulla via Emilia per poi tornare verso Imola. (totale circa 70 km, 3 ore)
Ora descrivo invece il percorso che ho provato io, e che penso andrà approfondito. Non imbocchiamo dunque il bivio a sx e procediamo dritto per meno di un km, quando sulla sx si presenta un’ampia carraia sterrata (in effetti è usata dai camion della cava di M. del Verro, att.ne negli orari lavorativi!). Seguendo la sterrata il percorso si snoda nel crinale con sempre nuovi ed emozionanti panorami.
I problemi nascono quando si arriva alla Cava, che va costeggiata rimanendo sulla dx ma con moltissima cautela ed a piedi. Passato questo ostacolo si prosegue ancora poche decine di metri e si tiene la dx al primo bivio evitando di scendere verso valle (chi volesse può seguire questa strada e ritorna al fondovalle del Sellustra).
Panorma sul monte dell’Acqua Salata e sulla Val Santerno
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La stradina si stringe e sale un po’, e si notano i segnavia bianco-rossi (sbiaditi) del CAI che indicano il sentiero che percorre il crinale fino a Croara. Se dopo pochi metri finite nel cortile di una casa è perchè il sentiero poco prima sempre sulla dx si è addentrato nella boscaglia. I segnavia aiutano ma il percorso è pieno di rovi ed arbusti spinosi che non aiutano. Di qui per circa 1 km si procede a piedi, spesso spingendo la bici in stretti pertugi sull’orlo dei calanchi.
Sull’orlo…
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Un’ultima salita porta ad una croce in cima al colle di Monte Maggiore (se lo trovate in mezzo agli alberi!!). Qui devo confessare che non ho proseguito visto l’ora tarda e la mancanza di sicurezza sulla percorribilità del percorso. Ma manca veramente poco (1,5 km), seguendo il crinale, alla Parrocchia di Croara dove ritroviamo il percorso #1. Mi riprometto di percorrere questo tratto in futuro. Per il momento sono tornato sui miei passi fino al fondovalle del Sellustra e di lì ad Imola è tutta strada dritta e asfaltata.