Il rumore violento dell’Autodromo di Imola

Sono inaccettabili le continue insinuazioni dei vertici di Formula Imola (società di cui il CON.AMI è divenuto azionista di maggioranza nel 2010) riguardo ai problemi del rumore e ai bilanci in rosso.

Il tormentone è sempre quello:

«Già nel 2011 abbiamo rinunciato a un certo numero di giornate a pagamento perché prevedibilmente rumorose – aggiunge ancora Selvatico Estense- , nell’attesa di raggiungere un accordo con il comitato dei cittadini. Rinunciando a quelle giornate abbiamo detto no anche a circa 600mila euro di incassi» [fonte Corriere di Romagna 7-3-2012]

Non è la prima volta che la dirigenza di Formula Imola utilizza la formula “rispetto limiti del rumore = mancati incassi”.

Ma può una società controllata alla fin fine dalle Pubbliche Amministrazioni permettersi di ragionare così?

Vuol dire che i piani industriali prevedono il pareggio di bilancio solo a condizione di violare le norme?

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8 thoughts on “Il rumore violento dell’Autodromo di Imola

  1. Trovo Assolutamente Inconcepibile che non si pensi minimamente al benessere dei cittadini!! il rumore dell’autodromo è insostenibile,sia per chi vive lì,sia per coloro che vorrebberro usufruire del parco delle Acque, che così resta semi vuoto poichè le persone si spostano altrove.
    E’ possibile pensare in termini di tutela dei propri cittadini anzichè di guadagno e soldi???!!!
    Grazie.

  2. io trovo invece strumentali queste lamentele che arrivano stranamente sempre alla vigilia di qualche appuntamento politico… io sono imolese e vivo vicino all’Autodromo e purtroppo cara Annnarita devo constatare che il parco rimane vuoto anche quando non ci sono i motori! Forse non ci sono purtroppo così tanti cittadini con le tue stesse esigenze! In compenso mi pare che da quando l’Autodromo ha ripreso a funzionare almeno ci sia un pò più di stimolo a lavorare per albergatori, ristoratori, commissari di percorso, gommisti, officine, team, facchini, manutentori, medici ed infermieri e addetti alla pista, nonchè per i negozianti di Imola, anzichè a fare le passeggiate che mi sembra non faccia nessuno nemmeno quando non cè rumore ne al Parco delle Acque ne al Parco della Tozzona dove per lappunto i motori neanche si sentono… e che di questi tempi forse è anche meglio… E poi non credo che si stiano violando le norme come dici tu, forse le norme sono state violarte a fare costruire le case così vicino.
    Grazie

  3. Francesco, mi piace basarmi sui fatti,
    Le norme sui rumori sono state violate e sono stati sanzionati 34mila euro nel 2010 (http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/locale/2010/11/25/419761-autodromo_maxi_multa_sara_usata_contro_rumori.shtml) e altri ancora nel 2011 (http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2012/01/25/658703-limiti_rumore_violati_volte_raffica_multe_sull_autodromo.shtml).

    Chiariamo anche la questione delle case costruite dopo l’Autodromo. Se l’autodromo sfora i limiti dovrebbero forse queste persone stare zitte? Hanno il pieno diritto di manifestare le loro esigenze chiedendo di migliorare la situazione.

    Infine “la vigilia di qualche appuntamento politico”… ma cosa stai dicendo? Le prime elezioni previste sono tra 1 anno, mi sembra una vigilia un po’ lunga! E poi ti prego, cerca un po’ su internet o nei giornali in biblioteca: i problemi dei rumori (e non solo) sono regolarmente evidenziati da anni.

  4. Chi è andato ad abitare vicino all’autodromo quando l’autodromo era già esistente ha diritto a lamentarsi ma relativamente. Sapeva già a cosa andava contro, un pò come chi va ad abitare in campagna e si lamenta per la puzza dei letami che si usano per fertilizzare i campi, è un controsenso.
    Poi la maggior parte di chi abita nelle vicinanze dell’autodromo si lamenta da quando non c’è più la formula 1, forse perchè in qualche modo gli permetteva di riempire le tasche. Per alcuni eventi importanti mi capita ancora di vedere i vicinanti in mezzo alla strada a far parcheggiare, a pagamento, la gente nel proprio cortile.
    Il ragionamento rispetto dei limiti=meno incassi è del tutto legittimo, le auto e le moto sono omologate a un massimo di 80/90db ma non al numero di giri massimo del motore, regime nel quale è più rumoroso e se per rispettare i limiti l’autodromo fa meno giornate di prove libere, ovvio che poi ci saranno meno possibilità di avere gente che paga per girare e quindi meno entrate (non conosco nessuna azienda che a non fare niente abbia delle entrate).
    Poi l’autodromo fa lavorare un sacco di gente, direttamente e indirettamente, che di questi tempi non mi pare male visto come vanno le cose.
    Si fa un gran parlare del parco delle acque minerali ma se non ci fosse stato Checco Costa che proprio li organizzò la prima gara, in europa, di motocross e per l’ononima curva, metà della gente non lo conoscerebbe e comunque non è che non venga frequentato a causa dell’autodromo. In pista non girano tutti i giorni e comunque nei giorni che girano alle 6 massimo 7 è tutto finito.
    Poi vogliamo parlare dei motociclisti che la pista toglie dalla strada, di questo non dice mai nulla nessuno, ma se l’autodromo non dovesse esserci più è molto probabile che quelli che ci vanno a girare poi dopo vadano a tirare per strada con le relative conseguenze.
    Prima di dare adosso all’autodromo io ci ragionerei un pò su tutti i lati positivi che ha a monte dell’unico negativo che pare essere il rumore.

  5. Io dico che i cittadini che si permettono di parlare da idioti dovrebbero stare zitti!!! lo sapevano bene dove andavano ad abitare ed ora cosa diavolo vogliono? andatevene se vi dà noia!!! via dalle balle!!!! w l’autodromo!!! è l’unica fonte di Imola visto che tutto il resto è morto!!!!

  6. io sono motociclista, e la cosa strana che mi scoccia di più è vedere che se un calciatore vuole vivere la propria passione è libero di fare, se un motociclista vuole farlo per strada è impossibile visto che danno patente a cani e porci mentre in pista c’è chi vuole vietarlo. Poi si piange se qualcuno si ammazza. Io propongo una cosa, perchè non chiudere gli stadi e far giocare i nostri figli per strada. Non so se sia io che vedo non del tutto giusto il vostro ragionamento o voi che state perdendo il senno.

  7. Chiudere è facile, mantenersi in attività è difficile, riaprire è impossibile. In Italia la legge non tutela mai il fare. Esistono solo buone ragioni per non fare. Attenzione che la calma piatta non è sempre sinonimo di salute.

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