Autodromo: vendiamolo!

Ho inviato (dopo una notte insonne 😉 ) al dottor Sabato e mister Sera questa lettera un po’ provocatoria:

Dopo le ultime vicende l’autodromo non sembra più una risorsa per la città ma solo uno scomodo ed ingombrante fardello. Strutture decadenti, lavori costosissimi appoggiati alla flebile speranza del ritorno della Formula 1 e nessun pretendente. Anzi, forse Flammini si potrebbe ricredere se gli verrà permesso di fare manifestazioni motoristiche 365 giorni l’anno.
Ma chi ce lo fa fare? Propongo di darci un taglio.
Si faccia una bella variante al PRG, si vendano i box come spazi commerciasli, un 30 % delle superfici (pista, paddok, tribune) destinato ad edilizia di lusso dalla massima reddittività.
Col ricavato (che vi assicuro con i prezzi odierni sarebbe stratosferico) Imola potrà pianificare negli anni futuri importanti interventi per ripristinare il 70% rimanente e per avviare importanti iniziative economiche, sociali e culturali.

Massimo Santi

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3 thoughts on “Autodromo: vendiamolo!

  1. Oddio, adesso hanno pure stra-garantito che ci sarà di sicuro il CRAME in autunno. Siccome quando garantiscono una cosa é la volta buona che salta… E’ sicuro: salta anche il CRAME :-)))
    Comunque io vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse, visto che la cosa mi sta pesantemente su gozzo, come sia stato possibile consentire alla SAGIS di fare il bello e il cattivo tempo, lasciare che mandasse la struttura in malora, non esercitare evidentemente nessuna vigilanza sul suo operato, poi quando saltò fuori tutto permetterle pure di andarsene garantendo che i soldi che doveva al Comune li pagherà chi subentra. Cioé, anziché andar lì e fargli un paiolo al posto dell’osso sacro qua li hanno pure premiati! Se qualcuno mi spiegasse, perchè io da sola non ci arrivo.

  2. Beh, semplificando molto il Crame é il festival del robivecchi, quale miglior scenario di una bella discarica di inerti…? Casomai tra le rovine delle tribune qualcuno trova pure dei cimeli di guerra!
    Invece la questione della Sagis lasciata libera di operare impunemente é talmente ovvia che oggi nessuno vuole mettere il dito nella piaga. Sagis ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo, finché ha garantito eventi e immagine. Persi quelli é diventata capro espiatorio per tutto.
    La trasparenza era, é e sarà la questione fondamentale della gestione dell’autodromo, in mancanza di chiarezza qualunque prospettiva é destinata a fallire.

  3. Il festival dei robivecchi…
    Alè, così gli abbiam già trovato una destinazione alternativa. In fondo Gambettola non é tanto lontana…

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